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Non Picchiò La Figlia, Assolto Dopo 6 Anni Chiede I Danni

Carcere, ospedale psichiatrico e domiciliari: 6 anni dopo viene assolto per non aver commesso il fatto.

Accusato ed arrestato per «tentato omicidio della figlia», sulla base di un’indagine in seguito ritenuta superficiale. Accertata la verità con sentenza di assoluzione divenuta irrevocabile. Dal Corriere della Sera del 12 Luglio 2016:

Non picchiò la figlia, assolto dopo 6 anni chiede i danni

Francese arrestato con l’accusa di aver malmenato la bimba a Roma. «Indagine superficiale»

ROMA Una richiesta di risarcimento allo Stato italiano per 516.450 euro. L’ha presentata Julien Monnet alla corte d’Appello di Roma; Monnet, era l’informatico della Sparx arrestato a Roma nel 2008 per tentato omicidio nei confronti della figlia Luna di quattro anni che era con lui in vacanza a Roma.

La sera del 7 luglio 2008 Monnet fu visto sbattere la testa della bambina sul travertino dell’Altare della Patria. Fu arrestato. Una vigilessa e un suo collega vennero ascoltati come testimoni. L’arresto fu convalidato e, in seguito senza grandi approfondimenti, diventò un capo d’imputazione.

«Sei mesi di carcere — riepiloga l’ingegnere informatico fra cui una permanenza nell’ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo Fiorentino. E con l’intervallo agghiacciante di un pomeriggio di sevizie a Regina Coeli. L’episodio denunciato ha dato vita a un processo separato per cui da poco è arrivata la condanna dell’ex medico del penitenziario romano, Rolando Degli Angioli. Per Monnet ci sono stati poi i domiciliari con obbligo di terapia nella stessa struttura di Montelupo. L’accusa era di aver tentato di uccidere la figlia «scagliandola per terra e facendole sbattere la testa sul selciato, quindi afferrandola e trascinandola per i capelli e ancora sbattendole per tre volte consecutive la testa a terra».

Monnet però è stato pienamente assolto nel 2011 e nel 2014 la sentenza è diventata irrevocabile. I difensori, avvocati Alessandro e Michele Gentiloni Silveri dopo l’assoluzione hanno depositato la richiesta di risarcimento record. Chiedendo «la liquidazione di 516.456 euro a titolo di equa riparazione per l’ingiusta detenzione» e mettendo in conto allo Stato danni temporanei e permanenti subiti dal loro cliente.

Di Luna e Julien i media si occuparono per settimane. I fatti parlano di un’indagine condotta con superficialità. Luna fu dimessa il 2 agosto 2008 «in condizioni di totale guarigione senza alcun postumo: che fine avevano fatto le tremende fatture al fragile cranio della piccola?» scrivono gli avvocati di Monnet.

La difesa valorizza anche altri passi falsi dell’accusa o lacune dell’inchiesta. La formulazione di un’accusa pesantissima fondata solo sulle dichiarazioni dei testi oculari. La mancanza di un incidente probatorio. E, più assurdo ancora, a fronte di una perizia della procura che il 2 dicembre 2008 decretava l’incapacità totale d’intendere e di volere e la pericolosità sociale dei Monnet, il 6 dicembre, 4 giorni dopo, la diagnosi dello psichiatra di Montelupo che lo descrive «lucido, vigile, tranquillo, adeguato, disponibile al colloquio» arrivando a dimetterlo 6 mesi dopo.

Otto anni dopo, per Monnet, la spiegazione è un’altra:«Avevo sempre detto che la caduta al suolo di Luna era stata provocata da un fatto accidentale e che la lesione da lei subita al capo era stata solo il frutto di tale accidentale caduta».

Il.Sa.

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